Documenti della Chiesa

martedì 9 settembre 2025

Don Leonardo Maria Pompei sospeso a divinis.


Cari amici e lettori, come avete potuto notare è da molto tempo che non scrivo qui sul blog, il motivo è presto detto; con il caldo estivo ho voluto alleggerire il cervello e non pensare ai tanti problemi che purtroppo affliggono la Chiesa.


Detto questo devo però necessariamente intervenire su quello che è accaduto nei giorni scorsi; don Leonardo Maria Pompei, noto sacerdote che cura un canale YouTube, nei giorni scorsi ha comunicato tramite un video, la sua decisione di abbracciare il filone "tradizionalista" della Chiesa. Al momento non ci è dato sapere se aderirà a qualche congregazione di stampo tradizionalista, comunque sia a questa notizia ne è seguita un'altra: quella della sua sospensione a divinis.

Sembrerebbe che la causa sia da individuare nel fatto che il vescovo di Latina mons. Mariano Crociata abbia imposto a don Leonardo di non trasmettere più attraverso la piattaforma di YouTube, e che don Leonardo abbia disobbedito.

Il punto nodale però sembra essere sempre lo stesso: si usa l'obbedienza come arma di coercizione per chiudere la bocca a chi non si conforma al "modus operandi" e al "modus cogitandis" della Chiesa odierna.

Già abbiamo parlato sulle pagine di questo blog di come i vescovi trattino i sacerdoti che decidono di seguire la linea della tradizione, e don Leonardo è l'ultima vittima di questa caccia alle streghe.  

Ad ogni modo permettetemi di esprimere un parere del tutto personale e libero. È vero che ormai da molto tempo i vescovi hanno un atteggiamento alquanto ostile con chi si avvicina alla tradizione, ma dal mio punto di vista don Leonardo ha commesso un piccolo "errore di calcolo", mi spiego meglio: conoscendo i carnefici è necessario anche agire d'astuzia, cosa che a mio modesto parere è mancata a don Pompei. I nostri vescovi non aspettano altro che i loro avversari commettano errori per procedere con i loro piani diabolici di distruzione, e offrire loro l'occasione su di un piatto d'argento mi sembra poco fruttuoso e non fa altro che agevolare i loro intenti. L'atto di disobbedienza in cui don Pompei è caduto assomiglia molto ad una trappola per topi. La disobbedienza è lecita solo quando ciò che è comandato è contro Dio, la fede e la morale. Il comando di non trasmettere attraverso il canale YouTube di certo non va contro questa regola sacrosanta! Come specificato in un video trasmesso la sera del 5 settembre, don Leonardo giustifica questa scelta con la sua estrema necessita di continuare la sua opera di "apostolo". Comprendo perfettamente il suo tormento, ma ritengo poco prudente infilarsi nella bocca del drago sapendo che non aspetta altro che stritolare le ossa delle sue vittime.

Diverso sarebbe stato se fosse stato imposto a don Pompei, per esempio, di non celebrare la S. Messa solo perché è quella tridentina. Da questo punto di vista don Leonardo (ripeto che è una mia personale opinione) avrebbe commesso una leggerezza che poteva tranquillamente evitare, usando ad esempio il suo sito o il canale Telegram per qualsiasi comunicazione magari scritta, nella quale dava tutte le informazioni che voleva.

Resta comunque indiscussa la sproporzione che esiste fra il delitto e la pena! Non mi sembra per nulla proporzionata la sospensione così immediata solo per il fatto di aver pubblicato un video nella quale si racconta la proprio storia personale e nel quale si comunica una scelta riguardante la propria persona e il proprio sacerdozio. Questo mi spinge con tutto il cuore a rivolgere a don Pompei tutta la mia solidarietà e la mia comprensione.

Spero vivamente che questa vicenda possa concludersi in modo sereno, magari partendo proprio dal riconoscimento da parte di mons. Crociata della sproporzione fra delitto e pena, ma ancora di più spero che si metta fine a questo clima da inquisizione che non fa altro che esasperare gli animi e confondere ancora di più i fedeli.


don Bastiano Del Grillo


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