lunedì 27 gennaio 2025

CROLLA UN MITO! La Birra dei monaci di Norcia non è più prodotta dai monaci.

Tutti conosciamo il motto benedettino "Ora et Labora" ovvero prega e lavora, questo motto non è semplicemente una regola di vita, ma una vera e propria filosofia strettamente legata al mondo monastico benedettino. San Benedetto da Norcia infatti voleva che i monasteri fossero autosufficienti, e che i monaci vivessero del loro lavoro. Questo ovviamente non significa affatto che i monaci non possono produrre e vendere i loro prodotti per acquistare beni che non è possibile produrre all'interno del monastero.

Nelle abbazie benedettine nacque una delle bevande fra le più amate al mondo: la birra, ma purtroppo questa produzione è stata via via abbandonata. Le cause sono diverse, fra cui la scarsità di monaci che potessero dedicarsi a questa attività produttiva in larga scala.

Da ormai moltissimo tempo la maggior parte dei prodotti così detti "monastici" non vengono quasi più prodotti dai monasteri, ma da aziende a cui sono state affidate le ricette originali e che producono a nome dei monasteri.

Questo vale ad esempio per la cioccolata dei Trappisti delle "Tre Fontane" di Roma prodotta da un'azienda molisana su ricetta dei monaci, o dai famosi prodotti dei "camandoli" che sono realizzati sempre su ricetta dei monaci ma da aziende esterne.

Una delle pochissime realtà in cui la produzione era ancora all'interno del monastero per mano dei monaci stessi era appunto la "Birra Nursia" un'eccellente birra artigianale prodotta dalle mani pazienti e sapienti dei monaci.

Ebbene, da alcune voci arrivate, sembrerebbe che da qualche tempo i monaci non producano più internamente al monastero la birra che viene distribuita per la vendita. Questa voce sembra tristemente confermata dall'etichetta apposta sulle bottiglie. Come si può vedere dalle immagini di seguito, le birre prodotte fino a poco tempo fa portavano questa dicitura:

"Prodotta ed imbottigliata da Monastero di San Benedetto in Norcia Via Reguardati, 22 - 06046 Norcia (PG), Italy",

mentre ora sulle etichette troviamo questa frase:

"Prodotta e imbottigliata per Terra Nursia s.r.l., Norcia - Italia nello stabilimento di via Madonna del Puglia snc 06035 Gualdo Cattaneo (PG) - ITALIA C.A. IT00PGA00114T".

particolare della vecchia etichetta




Particolari della nuova etichetta

Appare evidente che la produzione sia stata spostata al di fuori del monastero (oggi elevato ad abbazia), presso un'azienda specializzata in prodotti artigianali. Infatti se digitiamo l'indirizzo presente sull'etichetta viene fuori il sito dei MASTRI BIRRAI UMBRI, un'azienda artigianale che però non lascia nessuna sensazione di essere gestita dai nostri amati monaci.

Ma ciò che ha fatto balzare la mia attenzione, è anche la scritta immediatamente sopra:

"I monaci di Norcia, che abitano nella città natale di S. Benedetto, preparano questa birra con i migliori ingredienti, seguendo l'antica tradizione monastica".


Pagine del sito: Mastri Birrai Umbri

Mi sembra tutto molto incoerente! O i monaci hanno aperto un'azienda per conto loro fuori dal monastero, il ché oltre ad essere improbabile è anche smentito dall'impostazione del sito stesso, o i monaci hanno delegato la produzione ad un'azienda esterna, cosa che sembra più probabile. Ma allora perché scrivere sull'etichetta che la birra è prodotta dai monaci se non è vero?

Lo so sono cattivo, e so anche che a pensar male si fa peccato, ma spesso ci s'indovina. Ma anche dire le bugie è peccato!

Non discutiamo affatto sulla qualità del prodotto che sarà senza dubbio eccellente, ma sul fatto che tutti siano ancora convinti che la produzione sia portata avanti fisicamente dalle mani dei monaci senza che gli stessi abbiano comunicato pubblicamente di aver interrotto la produzione all'interno dell'abbazia. Questo non significa in maniera assoluta che i monaci non producano più la birra, ma semplicemente che quella destinata al commercio sia stata affidata ad una ditta esterna, e che probabilmente loro ne producono una piccola parte destinata al consumo interno.

Non so al momento da quanto tempo e quale sia il motivo che ha portato i monaci a demandare la produzione all'esterno del monastero, ma una cosa è certa: sul loro sito e in generale sui vari siti che distribuiscono la birra appare in maniera inequivocabile che la birra sia ancora prodotta dai monaci in persona, il che sarebbe una vera e propria "pubblicità ingannevole". Non solo, verrebbe anche meno il prestigio dell'abbazia, che non sarebbe più il luogo in cui si realizza appieno il motto benedettino "Ora et Labora", la preghiera e il lavoro infatti dovrebbero essere le facce di una stessa medaglia, le colonne portanti di un ordine nato proprio con l'intento di santificare il lavoro con la preghiera e unire ad essa la fatica quotidiana.

Personalmente sono molto dispiaciuto di questa notizia, e sarebbe mio desiderio essere smentito e sapere che non sia vera. A questo proposito non avrei alcun problema a fare un pubblico mea culpa.

Ho sempre avuto grande ammirazione per questa realtà legata alla Messa e alla liturgia tradizionale nella quale credo, si realizzi pienamente la regola benedettina. Spero di tutto cuore di sbagliare ma se così non fosse ci troveremmo davanti al crollo di un vero e proprio mito, uno degli ultimi baluardi della difesa non solo dell'antica tradizione liturgica benedettina, ma anche della tradizione artigianale monastica.


don Bastiano Del Grillo




Nessun commento:

Posta un commento

Si prega scrivere in italiano corretto e di avere un linguaggio educato e rispettoso. I commenti contenenti insulti o volgarità non saranno pubblicati.