Documenti della Chiesa

venerdì 11 aprile 2025

Una Chiesa in braghe di tela

La recente apparizione di papa Francesco nella Basilica vaticana non è certo passata inosservata, mai nella storia, almeno da quando esistono le immagini fotografiche e le registrazioni video, si era visto un papa presentarsi in "borghese" al cospetto dei fedeli. Un pudore questo che nasce dal profondo rispetto che si deve avere per la figura del papato e del pontefice che ricopre questo compito. Lo sappiamo che Francesco non è legato a queste cose, e la recente visita ai lavori di restauro della basilica non solo ne è la dimostrazione, ma è stata per lui anche l'occasione da non perdere per continuare quest'opera di demolizione e liquidazione del papato e in generale della Chiesa Cattolica.

Quello che in molti non capiscono è che dietro a tutto questo c'è un idea bene pensata per ridurre la figura del pontefice a quella di un uomo di pari dignità a quella di tutti gli altri, cosa che teologicamente è profondamente falso. Il papa infatti non è un uomo malato come gli altri, nemmeno la Regina Elisabetta II si è mai fatta ritrarre in vestaglia con i calzettoni o con uno scialle sulle spalle. C'è una dignità che nasce dal ruolo che si ricopre. Ricordiamo infatti ai più distratti che il papa oltre a tanti altri titoli e incarichi, è il vicario di Cristo, capo supremo della chiesa universale e un capo di stato. Non può e non deve sminuire ciò che è, la malattia che vive non è un buon motivo per mostrarsi in "braghe di tela". Questo gesto assume un significato ben preciso e molto pericoloso per la coscienza dei fedeli. Questo papa negli ultimi anni non ha fatto altro che demolire a suon di dinamite tutto quello che i suoi predecessori hanno faticosamente costruito. Il papa rappresenta una istituzione soprannaturale e assume un compito che è il più alto compito che un uomo può assumere, e non può mostrarsi al pari dello zio Peppino ricoverato nella casa per anziani "Villa Serena".

Parliamoci con franchezza, nessuno vuole che papa Francesco si presenti con camauro e cappa, ma non sarebbe stato per nulla complicato indossare una veste talare e un plaid bianco, invece di presentarsi in calzoni neri, ciabatte e un orribile poncho a righe! Lo zio Peppino di "villa Serena" nelle stesse condizioni di salute si sarebbe certamente vestito con molta più dignità, ma zio Peppino non è né papa, né capo di stato, né vicario di Cristo!

Ma osservado il contesto della Chiesa di oggi verrebbe da dire che in realtà questo gesto da parte del papa non sia così strano. Da quando si è chiuso il concilio siamo abituati a vedere sacerdoti, religiosi e vescovi, sempre meno "identificabili", molto lontani da quell'immagine classica del sacerdote in talare. La cosa assume ancora più gravità quando vediamo la dignità sacerdotale completamente calpestata da coloro che celebrano messa in tuta da ciclista piuttosto che in costume da bagno su di un materassino in mezzo al mare. Anche i vescovi purtroppo non si risparmiano in questa demolizione dignitaria dell'ontologia dell'ordine sacro. Qualche anno fa il noto blog messainlatino.it pubblicò una fotografia di mons. Nicolò Anselmi che giocava a calcio a petto nudo mostrando tralaltro un fisico tutt'altro che atletico. Appare ovvio che in questo scenario, un vescovo che vada in giro con la croce pettorale nel taschino sembra del tutto innocente, e in questo panorama di secolarizzazione completa dei ministri sacri vedere il papa in pantaloni ciabatte e poncho non sembra sia qualcosa di cui indignarsi.

Tutto questo mostra come la Chiesa sia coerente con il pensiero modernista e neo protestante post-conciliare. Di fatto siamo sempre più davanti ad una protestantizzazione della Chiesa, che vuole preti, vescovi e il papa stesso, sempre meno "ministri sacri" e sempre più uomini del mondo o utilizzando le parole di papa Francesco, sempre meno "clericali". Papa Francesco infatti vuole eliminare quell'aurea sacra dei ministri di Dio che nasce dall'essere stesso della natura sacerdotale di cui lui stesso è investito, è come se volessimo coprire una statua d'oro con degli stracci vecchi, la statua continuerà ad essere d'oro anche con quella robaccia posta sopra.

Non sarà certo papa Francesco a cambiare l'essere delle cose, ma di certo è riuscito a demolire quella comune venerazione verso il vicario di Cristo frutto dell'essenza stessa del compito affidatogli da Cristo stesso. Qualcuno potrebbe obiettare che in molti ammirano e venerano papa Francesco, è vero però che questa ammirazione in fondo è strettamente collegata non alla sua autorità e alla sua autorevolezza ma alla volontà di apparire per quello che non è ovvero un uomo uguale agl'altri.

Quindi cari figli miei, non pensate che il gesto di papa Francesco sia un gesto innocuo, cadreste in una trappola demoniaca, pensate piuttosto che questo gesto è un mezzo per portare il mondo a credere che il papa non è un uomo di Dio, e che non è tanto diverso da un qualsiasi leader politico, e questo purtroppo non è altro che il pensiero di tanti, e gesti del genere hanno solo lo scopo di confermarlo in maniera meno esplicita ma di certo più efficace!

don Bastiano Del Grillo 


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