Documenti della Chiesa

mercoledì 30 aprile 2025

Si sta aprendo un conclave o le elezioni politiche?

Quante volte avete sentito dire che chi entra in conclave papa ne esce cardinale?
Questa espressione sottolinea l'imprevedibilità di questo "rito". Utilizzo questo termine "rito" non in senso allegorico, ma proprio nel senso religioso del termine, perché non solo si segue un rituale codificato, ma anche perché il conclave è un vero e proprio atto di culto liturgico, in cui si invoca lo Spirito Santo, si medita, si prega, si fa un giuramento e si mette (o dovrebbe mettersi) al centro di tutto il carattere religioso e soprannaturale del culto divino. In questo contesto liturgico i cardinali sono chiamati a dare il nome di colui che deve assumere il compito di "Vicario di Cristo". I cardinali infatti vestono con quello che si definisce "l'abito corale" ovvero quell'abito specifico con cui i prelati solitamente devono presentarsi in "coro" per la recita dell'ufficio divino o per assistere alle sacre funzioni. Oltretutto il conclave non si svolge nell'aula paolo VI o in una qualsivoglia sala conferenze, ma in un luogo sacro e consacrato al culto: una cappella vera e propria con tanto di Altare, sagrestia, pulpito e balaustra.

Detto questo appare chiaro che il conclave non è come l'elezione del rappresentante di quartiere o del collegio dei docenti. In conclave i cardinali non stanno per votare su chi deve essere l'amministratore di condominio piuttosto che il responsabile dell'oratorio parrocchiale. I cardinali non si chiudono in cappella sistina per eleggere il presidente della regione piuttosto che il presidente del parlamento. Il conclave ha delle dinamiche che nulla hanno a che vedere con le elezioni amministrative comunali o regionali o con le elezioni politiche.


Nonostante questo in questi giorni che precedono il conclave (cosa che accade quasi sempre) stiamo assistendo ad un teatrino imbarazzante nel quale qualche giornalista, pur di buttare un po di inchiostro su della carta, prova a dare addirittura le percentuali di voto dei possibili papabili. Posso comprendere che si facciano delle ipotesi su chi possa assumere questo compito così delicato, ma considerando che il papa non è eletto dal popolo, e che nemmeno coloro che lo eleggono vengono scelti dal popolo, che senso ha dire che, per esempio, Parolin è al 30%, Zuppi al 15% o Tagle all'22%? Non ci sono campagne elettorali, non possono esserci nemmeno sondaggi elettorali perche non è il popolo a votare, non ci sono exit poll perché i cardinali non hanno contatti con l'esterno e anche perché il sistema di voto non lo renderebbe possibile, ma allora che senso ha tutto sto bordello mediatico?

Cari giornalisti, per qualche giorno fate una cosa buona: andatevene in vacanza al mare o al lago e riposarvi. Vi aspetta un lungo lavoro su quello che dovrete dire di bene o di male sul nuovo papa. Per ora occupatevi di quello che fate di solito. Parlate del presunto omicidio della vecchia zia Clara, piuttosto che del furto di falli di gomma nel sexy shop di Roccasecca. Vi chiameremo noi quando ci sarà qualcosa di serio da dire, per il momento come vi ha suggerito il card. Zuppi, godetevi il ponte del primo maggio, e se proprio non ce la fate a stare fermi con la penna, visto che la festa del lavoro è alle porte, scrivete quattro ovvietà sulla sicurezza o sul diritto al lavoro e lasciate che i cardinali facciano quello che devono fare. Saranno loro a dirvi con il pennacchio di fumo bianco che hanno scelto quello che nessuno di voi immaginava.


don Bastiano Del Grillo 


ISCRIVITI
al canale TELEGRAM:

Nessun commento:

Posta un commento

Si prega scrivere in italiano corretto e di avere un linguaggio educato e rispettoso. I commenti contenenti insulti o volgarità non saranno pubblicati.